
“Ciliaci, Celiachi, Cilici” (Non tutto il male viene per nuocere)
“Ma prima o poi potrò reintrodurlo?” “Assolutamente no. Arrivederci”. Con queste parole la dottoressa mi liquidò ormai sei mesi fa, dopo avermi dato in mano un foglio che certificava la mia patologia: celiachia o “sprue celiaca”. Avevo passato i quattro giorni precedenti la gastroscopia a ingurgitare pizze e focacce per essere sicura di non falsare l’esame, ma anche e soprattutto per scaramanzia, “che non si sa mai”.