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Non ho mai capito quale sia esattamente il motivo della “svalutazione della Pasqua” nello scenario globale delle festività dell’anno solare. “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, è palesemente un modo per toglierle importanza. Sregolata e instabile, cambia periodo di anno in anno, si direbbe forse per questo lunatica e anche un po’ capricciosa. Eppure avrebbe tutte le carte in regola per essere una ricorrenza di serie A: è il perfetto binomio fra una festività pagana allegra e vitale (era la festa della primavera, della rinascita della natura) e un momento religioso significativo; ci regala quintali di cioccolata da degustare per mesi a venire e si manifesta come una vera e propria festa da passare con gli amici, spesso all’aperto, in luoghi piacevoli e pittoreschi.

Trascorsa la giornata domenicale e pasquale fra una grigliata e una colomba, arriva sempre anche la sera, particolarmente rilassata e serena, in previsione della Pasquetta del giorno dopo (prendi due paghi uno).
E’ una serata variopinta, come un uovo sodo decorato con i pennelli e le tempere; profumata, come gli incarti delle uova di cioccolata ancora sul tavolo, aperti e brillanti; curiosa, come la serie di improbabili sorprese capitate fuori dai vari gusci “più latte e meno cacao” in fila sulla credenza.

E’ una serata che sembra perfetta per sfogliare un libro un po’ speciale: una piccola storia, per un piccolo pubblico, un piccolo suggerimento per una lettura che parla di nascita e rinascita, di amici e famiglia, di gusci e viaggi… proprio come la Pasqua.
Questo piccolo libro, si chiama “Piccolo Uovo” ed è la storia di un “ovetto” coraggioso che decide di andare a conoscere il mondo prima di schiudersi, per sapere cosa potrebbe capitargli nella vita. Scritto da Francesca Pardi e illustrato dalla mano fatata di Altan, ci racconta gli incontri di Piccolo Uovo con tante famiglie diverse, ristrette, allargate, tradizionali e meno comuni. Conigli, gatte, pinguini, ippopotami, ogni specie è una famiglia e un modo diverso di stare insieme. Tutti veri, tutti importanti.

Piccolo Uovo siamo un po’ noi, alla ricerca di uno sguardo nuovo sul mondo che ci circonda, uno sguardo attento, mai annoiato, al passo coi tempi e la realtà. Si parla tanto dello spirito del Natale e non si pensa invece al significato di una Pasqua che ci ricorda il nostro impegno, ciclico, di rinascere assieme alle stagioni e prepararci al futuro, con ottimismo. Per questo trovo “Piccolo Uovo” così pasquale: è nascita, è fiducia. E anche per questo lo ricordo proprio oggi. Per adulti e bambini, nonni e nipoti, senza distinzione, la cronaca in questi giorni ci ha insegnato che da questa storia abbiamo tutti da imparare. Uno spunto da leggere, da osservare, per concludere un giorno di festa dando spazio anche a piccoli pensieri… che diventano grandi.

Piccolo Uovo alla fine si schiude, ma non gli importa più di sapere prima quale sarà la sua famiglia, decide di fidarsi di chi gli vorrà bene. La scelta più saggia e l’augurio più bello. A tutti, Buona Pasqua.


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