Pensando a questo fine settimana ricco e grasso, pigramente adagiato fra un giovedì e un martedì un po’ matti e molto allegri,
mi è subito tornato alla mente il Carnevale della mia infanzia: principesse, mostri ed eroi soffiavano stelle filanti e fuggivano dalle bombolette di schiuma.
Colorato, aromatico, chiassoso, un po’ sudato… e divertente. Era tutto questo, per bambini ma non solo.
C’era un uomo, un uomo saggio, simpatico; un uomo bravo a raccontare le storie. Erano storie per bimbi di ogni età, da zero a cento anni!
Quest’uomo era Gianni Rodari e il Carnevale mi ha fatto ricordare le sue favole, “Favole al Telefono”, soffici, ruvide, dolci e agrodolci: favole per tutti!
In una serata come un’altra, ma un po’ diversa poiché domenicale;
in una domenica come tante, ma un po’ più speciale poiché quasi di festa,
perché non andare a pescare un bel libro dallo scaffale?
Le favole al telefono le racconta il ragionier Bianchi, di Varese, alla sua figlioletta lontana; e gliele narra, appunto, per telefono.
Sono tante e tutte diverse: dal Polo Nord a Cefalù, dai numeri ai pulcini, dai maghi ai pescatori… luoghi e personaggi si rincorrono fra le pagine.
Persino Pulcinella fa la sua comparsa, per ricordarci che le marionette non muoiono mai, e con loro nemmeno i sogni: se proverai a sotterrarli, nasceranno garofani profumatissimi!
E allora travestiamoci da Pulcinella, come lui tagliamo i fili che ci legano al teatrino e festeggiamo il Carnevale:
apriamo un libro, leggiamolo insieme, grandi e piccini.
Favole al telefono, o anche, perché no, favole alla radio.
Ascolta qui la puntata
di “Stasera che sera” letta a Take Away, su Radio Capital
Ascolta il podcast di “Stasera che Sera” su Take Away del 19-02-2012